lunedì 21 novembre 2011

23 NOVEMBRE 2011 DIALOGO CON LE DONNE DEL NIGER

donne-niger[1]

Alle ore 21.15 nella sala riunioni accanto alla farmacia comunale si affronta la questione delle mutilazioni genitali femminili.
Presenti:
Boubé Fatouma Mailélé - Presidentessa Nazionale del CONIPRAT
Amadou Moumouni Soumaila - Responsabile del progetto ARCI in Niger
Kané Aissatou Yénikoye - Vicepresidente dell’associazione e responsabile regionale di Niamey
L'iniziativa è promossa da Comune di Capannori e Commisione pari opportunità in collaborazione con Arci e Unicoop.
In Niger la pratica delle mutilazioni genitali femminili è molto diffusa, sia nelle campagne che nei sobborghi della capitale Niamey. Le mutilazioni vengono praticate sulle bambine con danni gravissimi ed irreversibili sia fisici che psicologici e sono una pratica tradizionale ancestrale, antichissima, che ha poco a che vedere con la religione. Le mutilazioni vengono praticate da donne, denominate “excisseuses” che si tramandano questo mestiere da madre in figlia da generazioni e che sono allo stesso tempo maghe, mammane e mutilatrici. Si tratta di donne a loro volta mutilate che non hanno cognizione dei danni che producono. Per contrastare le mutilazioni le volontarie dell’associazione nigerina CONIPRAT hanno elaborato con il sostegno di ARCI Toscana e della Fondazione Il cuore si scioglie un sistema assai pragmatico ed efficace che si basa su un’azione di convincimento delle madri delle bambine passando attraverso le autorità civili e regione dei villaggi. Le volontarie del CONIPRAT poi propongono alle donne che praticano le mutilazioni di cambiare mestiere offrendo loro la possibilità di crearsi un’altra occupazione e di conservare così la loro qualità della vita ed un ruolo sociale. Alla fine di questo ciclo di lavoro il CONIPRAT organizza alla presenza di tutte le autorità locali e della popolazione dei villaggi una cerimonia pubblica molto solenne in cui le excisseuses abbandonano i loro strumenti di mutilazione (lame e coltelli) promettendo di non impugnarli più. Per dare una alternativa economica a queste donne il CONIPRAT organizza sistemi di cooperative di donne, in cui le excissesuses si uniscono ad altre donne sole con problemi economici. A queste cooperative viene offerto un microcredito rotativo, ossia un finanziamento della durata di un anno con i quale insieme possano fare attività economiche quali l’orticoltura o l’allevamento delle capre. Le donne, spesso analfabete, vengono formate per accrescere le loro competenze economiche e gestionali. Una parte del credito viene messo in un fondo di sicurezza per aiutare chi durante l’anno si trovasse in condizioni di difficoltà (ad esempio danni all’orto, morte degli animali d’allevamento, gravi difficoltà personali come infermità o lutti). Questo mutuo aiuto è di grande importanza perché si tratta di piccole economie deboli e succede che ad esempio gli ippopotami possano devastare gli orti lungo il fiume (il Niger è un paese molto arido) o che le malattie colpiscano le bestie. Alla fine del primo anno le donne, comprese le ex-excisseuses, rendono il credito ricevuto. La percentuale di mancata restituzione è solo del 2%, il che significa che il sistema funziona responsabilizza chi vi partecipa. Le donne in genere investono queste piccole rendite economiche sia per la sussistenza che per la sanità e la scuola dei loro bambini. Una volta restituito il credito si decide assieme se attivarlo per un ulteriore anno alle stesse donne o se costituire un nuovo gruppo beneficiario.

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