domenica 15 maggio 2011

L'ARTICOLO DEL SINDACO GIORGIO DEL GHINGARO SU "ITALIANIEUROPEI"

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A distanza di alcuni anni è possibile tracciare un primo, positivo bilancio delle iniziative realizzate dal Comune di Capannori, con la fondamentale collaborazione dei suoi cittadini, per diffondere buone pratiche ambientali volte a ridurre l’impatto della comunità sull’ambiente. Un esempio di come la politica può agire sul sociale, favorendo la formazione di una comunità consapevole e la diffusione di valori forti e vincenti per il futuro.
Capannori, Comune della Provincia di Lucca sospeso tra colline di grande pregio paesaggistico e ampie aree pianeggianti con un forte tessuto economico-produttivo, è stato considerato per molti anni “il comune rurale più grande d’Italia”. Questa definizione permette di cogliere due peculiarità del territorio capannorese: da un lato la grande estensione territoriale (1.560 Kmq) di una realtà comunale formata da quaranta frazioni, ognuna delle quali conserva le proprie tradizioni e i propri costumi; dall’altro le trasformazioni legate al progresso che hanno cambianto l’economia, permettendo uno sviluppo industriale forte e moderno.
Oggi Capannori mantiene tracce di quel passato agricolo che a lungo ha segnato l’identità del territorio, ma ospita, al tempo stesso, uno dei più grandi distretti industriali europei, legati a due comparti produttivi: la carta e le calzature. Conoscere la storia sociale ed economica di Capannori è un tassello importante per comprendere le trasformazioni culturali e politiche che si sono realizzate a partire dal 2004, quando è iniziata la nostra straordinaria avventura politica e amministrativa.
Tradizione e innovazione sono i cardini di scelte che hanno visto la partecipazione attiva e convinta dei cittadini capannoresi, diventati protagonisti di una rinnovata stagione culturale che è stata, da subito, appressata oltre i confini regionali e nazionali.
E’ significativo che in una comunità dove sono ben radicati i saperi legati al mondo agricolo, che ancora oggi consentono la produzione di un olio pregiato e di un vino conosciuto in tutto il mondo, l’ambiente rappresenti il punto di partenza per scelte coraggiose e moderne in grado di favorire uno “sviluppo etico” del territorio.
In pochi anni i cittadini capannoresi sono diventati, insieme all’Amministrazione comunale, attori di una “rivoluzione popolare pacifica” che realizza obiettivi prioritari come la certezza dei diritti civili, sociali ed economici, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela dei beni primari, la valorizzazione dei prodotti tipici e della filiera corta. Un successo importante, all’inizio guardato con scetticismo da molti osservatori, oggi riconosciuto e apprezzato per la concretezza dei risultati conseguiti.
Possiamo ripercorrere nel dettaglio le singole iniziative che, in pochi anni, hanno fatto sì che Capannori diventasse un modello in ambito ambientale.

RACCOLTA DIFFERENZIATA “PORTA A PORTA”
Alla base di questa scelta c’è un principio teorico chiaro: se gestiti correttamente, i rifiuti sono una risorsa e possono attivare un circuito virtuoso che crea vantaggi per i cittadini e per l’ambiente. Partendo da questa premessa, siamo intervenuti immediatamente sul sistema della raccolta. E’ dimostrato che il sistema industriale e meccanizzato dei grandi cassonetti aumenta costantemente la produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata non raggiunge, se non in casi eccezionali, percentuali superiori al 35-40% di differenziazione.
Il Comune di Capannori e ASCIT (l’azienda di igiene urbana totalmente pubblica che serve Capannori e cinque Comuni limitrofi) hanno avviato una completa riorganizzazione del servizio eliminando  dal territorio tutti i cassonetti e attivando la raccolta domiciliare “porta a porta”; questi cambiamenti sono stati preceduti e accompagnati da incontri periodici con i cittadini ai quali, al termine del percorso informativo e partecipativo, sono stati consegnati gli strumenti per la raccolta differenziata (bidoni di colore diverso a seconda del materiale raccolto e differenziato).
Non si è trattato, come è evidente, soltanto di una decisione tecnica relativa a una diversa gestione della raccolta dei rifiuti, ma di una celta strategica dal punto di vista politico e culturale; è iniziata quella “rivoluzione popolare” che ha coinvolto ASCIT e tutte le famiglie capannoresi che hanno avuto un ruolo decisivo in quel cambiamento di prospettiva che riguarda i rifiuti, considerati oggi non un problema per l’ambiente ma una risorsa che può essere riutilizzata e riciclata.
Siamo stati quindi il primo Comune in Italia ad aderire al progetto internazionale “Rifiuto zero entro il 2020”. Un obiettivo che oggi, dati alla mano, risulta essere raggiungibile.
Il sistema di raccolta che utilizziamo è a domicilio, integrale, senza cassonetti filo strada per nessuna tipologia di rifiuto. Tutti i contenitori e i sacchetti sono consegnati gratuitamente agli utenti direttamente a casa. Dopo un’iniziale sperimentazione della raccolta domiciliare in una piccola frazione di seicento abitanti (Guamo nel 2005) si sono attuate progressive estensioni del servizio fino a coprire tutto il Comune (in totale quarantaseimila abitanti) nel giugno 2010.
Lo scorso anno la raccolta differenziata ha raggiunto quota 82%. Il passo successivo sarà l’applicazione della tariffa puntuale, prevista dal 2012, che permetterà di calibrare l’importo dovuto anche in base al rifiuto effettivamente prodotto dalle famiglie attraverso la contabilizzazione dei rifiuti di materiale non riciclabile.

MEZZI ECOLOGICI
Dal 2009, oltre ai numerosi mezzi a metano di cui si è dotata ASCIT per la raccolta dei rifiuti a domicilio, sono utilizzati anche mezzi elettrici che riducono ulteriormente l’impatto ambientale della raccolta.

ISOLE ECOLOGICHE
Con l’eliminazione di tutti i cassonetti stradali, è stato fondamentale aprire nel territorio comunale due isole ecologiche a disposizione dei cittadini, che possono conferirvi qualsiasi tipo di scarto e di rifiuto in ogni momento della giornata. L’area si configura come un grande piazzale recintato, dove sono dislocati circa dieci container dei diversi materiali differenziati, una pesa per i camion e le auto (per la pesatura del netto conferito) e un’area con un ufficio in cui è sempre presente un operatore per la pesa dei piccoli materiali e la gestione della ricarica delle tessere. I rifiuti conferiti nell’isola ecologica, infatti, vengono pesati a ogni scarico e il peso del rifiuto, a seconda del materiale conferito, viene trasformato in un punteggio. I cittadini che si servono delle isole ecologiche vengono registrati e a ogni utenza viene distribuita una scheda magnetica individuale che somma i punti e, a fine anno, chi supera i cinquecento punti riceve a caso, come premio per la buon pratica adottata, un assegno da venti euro.

ACQUA BUONA NELLE MENSE
L’Italia è il paese europeo con il maggior consumo pro capite di acque minerali. Un consumo che non è certo motivato dalla minor qualità delle acque di acquedotto, bensì da una massiccia campagna pubblicitaria che ci induce all’acquisto dell’acqua al supermercato con costi superiori del 1.000% rispetto a quella “pubblica” e con una qualità non certo migliore.
Con l’inizio dell’anno scolastico 2007 abbiamo deciso di eliminare progressivamente dalle mense scolastiche le acque minerali, attraverso l’utilizzo delle brocche di acqua del rubinetto. Questo ci ha fatto risparmiare, in sole tre scuole, ben 8.500 confezioni di acqua minerale all’anno. Il progetto, varato dal Comune con la società Acque SPA, è entrato a pieno regime nel 2009, con il coinvolgimento di ventidue scuole comunali.

“LA VIA DELL’ACQUA”
Con il medesimo obiettivo di ridurre l’utilizzo delle acque minerali, ma anche per valorizzare i luoghi delle fonti naturali presenti sul territorio come aree di “bene comune”, abbiamo costruito un percorso denominato “La via dell’acqua”, che valorizza la presenza delle fonti con la cartellonistica stradale, l’indicazione delle proprietà dell’acqua che ne sgorga e la garanzia della sua assoluta sicurezza nell’utilizzo.
Il progetto “La via dell’acqua” è stato avviato nel 2005, con un costo complessivo di 500.000 euro cofinanziato per il 60% dalla Regione Toscana attraverso un bando sulla gestione ecoefficente delle risorse idriche. Dopo una prima fase di espropri delle aree private si è poi realizzato, per ognuna delle quindici fonti sorgive, un casottino in muratura che ospita un sistema di depurazione a raggi ultravioletti che elimina la carica batterica senza alterare in alcun modo le caratteristiche dell’acqua. Alla realizzazione delle opere sono poi seguiti assemblee e incontri con la cittadinanza per illustrare le caratteristiche del progetto.

LATTE ALLA SPINA
Il latte fresco che acquistiamo a un costo medio di 1,40 euro al litro viene pagato agli allevatori circa trenta centesimi al litro. C’è una differenza di prezzo, quindi, che si perde tra trattamento, imballaggio, distribuzione e, soprattutto, pubblicità. Questo meccanismo ssta di fatto strangolando i piccoli produttori che, non avendo un guadagno sufficiente, sono spesso costretti a cessare le proprie attività.
Per raggiungere l’obiettivo della riduzione degli imballaggi, ma anche per valorizzare la “filiera corta del latte”, a Capannori abbiamo realizzato due distributori automatici di latte alla spina. Grazie a questi distributori, il cittadino potrà avere un latte più fresco, non trattato e più genuino; il latte sarà più economico perchè con un euro si acquista un litro di latte fresco appena munto; all’allevatore viene garantita una remunerazione pari a più del doppio di quanto riconoscono le centrali del latte; infine, il latte può essere posto in un proprio recipiente che, se riutilizzato, consente di evitare i contenitori usa e getta.

DETERSIVI ALLA SPINA
Detersivi di qualità, naturali ed ecologici, di produttori locali, possono essere acquistati usando direttamente un proprio contenitore. In quindici punti vendita del Comune di Capannori è possibile acquistare detersivi alla spina risparmiando e evitando all’ambiente lo smaltimento di tanti inutili imballaggi.

VIA LA PLASTICA DA TUTTE LE MENSE
Con la nuova gara delle mense scolastiche e c9omunali, il Comune di Capannori ha messo a bando l’usa e getta. In tutte le mense dove ancora si usava la plastica sono state introdotta le lavastoviglie industriali e i piatti di coccio. Dall’anno scolastico 2009/2010, con l’eliminazione di tutto l’usa e getta dalle dieci mense scolastiche che utilizzavano la plastica rispetto alle venti mense comunali, si sono eliminati dai rifiuti circa 2680 coperti di plastica alla settimana per un totale di circa 67.000 coperti per goni anno scolastico

PANNOLINI ECOLOGICI
Grazie ai pannolini lavabili si riduce notevolmente la produzione di rifiuti e la spesa per le famiglie. L’uso dei pannolini lavabili, inoltre, comporta anche notevoli vantaggi per la salute del bambino, che non ha materie plastiche a contatto con la pelle ma solo tessuti naturali che non comportano arrossamenti, eritemi, allergie cutanee.

MERCATINO DI SCAMBIO E RIUSO
Gli oggetti inutilizzati possono essere utili agli altri. E’ questa l’idea che sta alla base del mercatino di cambio e riuso. Nella piazza individuata per l’iniziativa, a cadenza bimestrale, i cittadini possono portare oggetti, libri, mobili per venderli o barattarli. L’appuntamento ha una valenza sia sociale, sia ambientale. Dal punto di vista ecologico, allunga il ciclo di vita dei materiali; da quello sociale, rappresenta un’occasione d’incontro e socializzazione per la comunità.

Non si tratta di iniziative spot, ma di un approccio politico al “sistema rifiuti” capace di creare una filiera omogenea di intervento, con l’obiettivo non solo di aumentare la raccolta differenziata, ma soprattutto di diminuire la quantità dei rifiuti.

Le buone pratiche di Capannori sono oggi conosciute e apprezzate in tante realtà italiane ed europee; è il segno tangibile che una buona amministrazione può segnare l’identità economica, tulturale e sociale di un territorio. Cambiare è possibile. A Capannori il cambiamento è in corso.

Giorgio Del Ghingaro

 
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