martedì 13 aprile 2010

POLVERI IN SOSPENSIONE NELL'ATMOSFERA TERRESTRE

Nella notte del 13 aprile 2010, il vulcano islandese Eyjafjallajokull (tornato in attività il 20 marzo) ha eruttato una nube di polveri arrivata a 8 Km di quota. Nei giorni seguenti la nube di polveri si è diffusa in Europa.
Il 19 aprile 2010 la presenza di una debole nube di polveri, molto sottile a poco meno di 3 km di quota, è stata rilevata dal lidar (un radar laser) dell’IFAC-CNR di Sesto Fiorentino; la traccia sui grafici è debole, e la concentrazione delle polveri è molto inferiore a quella rilevata in Nord Europa.
Nelle notti del 18, 20 e 21 aprile 2010 il dott. Matteo M.M. Santangelo, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capannori (OAC) in provincia di Lucca, ha effettuato delle misure del coefficiente di estinzione atmosferica utilizzando il fotometro fotoelettrico pluribanda (cioè che può operare a più lunghezze d’onda) applicato al telescopio da 30 cm dell’OAC. Il coefficiente di estinzione atmosferica (denominato K’) è un indice numerico che è direttamente proporzionale alla quantità di polveri in sospensione nell’atmosfera terrestre. Più il valore è prossimo a zero e meno polvere è in sospensione. Più il valore è elevato e più polvere c’è. Il Comune di Capannori è l’unico Comune di cui si abbia notizia che finanzia un programma continuativo di misura del K’ a più lunghezze d’onda e nel lungo periodo.
Il metodo di misura usato da Santangelo (che è denominato “Langley plots” dai fisici dell’atmosfera oppure “rette di Bouguer” dagli astronomi) è molto diverso dal metodo del lidar usato dal CNR, ma il risultato ottenuto è sostanzialmente analogo; ossia il livello delle polveri arrivate in questi giorni sui cieli dell’Italia centrale è estremamente basso; in alcune notti è perfino non rilevabile.
Infatti nella notte tra il 18 e il 19 aprile i valori del K’ in lucchesia risultano non significativamente diversi dai valori medi che si registrano in assenza di nubi di polvere sullo stesso sito.
Nella notte tra il 20 e il 21 aprile Santangelo ha rilevato un debole aumento di circa il 10% nei valori del K’ rispetto ai valori medi, ma se si tiene conto che l’errore relativo di misura tipico è di circa il 5% si evince che tale aumento non è molto significativo.
Nella notte tra il 21 e il 22 aprile Santangelo ha misurato dei valori del K’ addirittura leggermente inferiori ai valori medi in assenza di trasporti di polveri atmosferiche, ciò indica sostanzialmente una atmosfera quasi puliti da polveri.
In sintesi, soltanto nella notte tra Martedì 20 e Mercoledì 21 Aprile Santangelo ha rilevato un flebile aumento dei valori del K’ (e quindi delle polveri); un incremento letteralmente risibile rispetto ad altri casi ben più imponenti avvenuti in passato; nelle altre due notti invece niente da segnalare.
Santangelo ritiene che in questa vicenda c’è qualcosa che non quadra; infatti non gli sembra molto logico aver chiuso il traffico aereo sull’Italia centrale a causa della presenza di livelli di polveri molto più bassi di quelli registrati in altre occasioni, ingiustamente snobbate dai mass-media, e nelle quali non è stata presa alcuna precauzione. Ad esempio nel Luglio 2009 si sono avuti sull’Italia centrale dei vistosi fenomeni di trasporto di polveri sahariane per le quali i valori del coefficiente di estinzione misurato da Santangelo erano “schizzati” addirittura a valori tripli rispetto a quelli medi che sostanzialmente coincidono con quelli misurati in queste ultime notti. Eppure nel Luglio 2009 i mass-media non si sono occupati del fenomeno, né tantomeno sono stati chiusi gli aeroporti dell’Italia centrale. A Santangelo non sembra coerente chiudere gli aeroporti per la presenza di risibili quantità di polveri vulcaniche quando poi li si tiene aperti in presenza di notevoli quantità di polveri sahariane; inoltre gli allarmi per le polveri dovrebbero scattare non tanto sulle previsioni fornite da modelli (che possono fallire), ma bensì sulla base di misure scientifiche reali.

In conclusione, quel che si evince dai dati finora raccolti è che questa prima ondata di polveri è arrivata sull’Italia estremamente diluita e a malapena rilevabile, e che per ora per quanto concerne l’Italia abbiamo avuto un quasi falso allarme.

 
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